“Olga, una badante per amica”, una delicata filastrocca che ti fa riflettere sull’immigrazione
Alessandro Niero nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, Firenze ha presentazione il suo ennesimo volume, l’occasione imperdibile di parlare di culture che si incontrano e di nuove relazioni che nascono, con la presentazione di “Olga, una badante per amica”, edito da Valigie Rosse. Questo è il primo libro di Alessandro Niero per i più piccoli.
L’incontro è stato condotto da Michele Brancale e Chiara Frigenti dell’ufficio stampa della Città Metropolitana di Firenze e dell’editore Valerio Nardoni.
Si tratta di una lunga poesia illustrata da Elena Miele, per raccontare ai bambini chi è una badante, come vive, da dove viene, quale ruolo necessario ricopre nelle famiglie, servendosi di un colloquio in versi, assonanze e rime tra un bambino e il padre, cui vengono chieste spiegazioni sulla nuova presenza che si prende cura del nonno. E attraverso questo dialogo dai toni leggeri, che si diverte a giocare col linguaggio, si scopre una realtà inattesa: la possibilità di una reciproca scoperta e comprensione, oltre la rigida definizione dei ruoli.
La presenza straniera, soprattutto femminile, sta divenendo sempre più indispensabile nelle nostre case, per sopperire alla mancanza di tempo e di attenzioni che ci costringe a trattare le relazioni familiari come obblighi domestici, e questo piccolo volume ci aiuta a riconsiderare le reciproche opportunità fornite da una condivisione solo inizialmente professionale, più sovente intima e ricca di vissuto.
Tratto dal libro:
«Una badante – gli ho chiesto – cos’è?»
«Una che bada, no?
Te lo ricordi il verbo “badare”?
Badare alla propria sorellina…
Stare nel lusso, non badando a spese…
“Bada di non cadere” – ogni mattina
dice la mamma, se di corsa ti precipiti
giù dalle scale… Ci siamo capiti?»
«Insomma, mica tanto».
«Invece che alle cose che ti ho detto,
lei bada al nonno. Hai afferrato il concetto?
Lo assiste, gli sta dietro, lo accudisce…»
«Sì, ho capito, OK».
«E ti stupisce?»
«Non saprei».
Alessandro Niero – Nato a San Bonifacio, Verona nel 1968, insegna letteratura russa all’Università di Bologna. Si occupa di poesia del secondo Novecento e di traduzione poetica, a cui ha dedicato numerosi saggi. Per la sua attività di traduttore di poesia ha ricevuto il «Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali» (2006), il «Le- rici Pea Mosca» (2008) e il «Citaj Rossiju / Read Russia» (2012). Per bambini ha tradotto: Grigorij Oster, Il libro del cibo sano e appetitoso dell’orco (con S. Burini, Inter- linea, 2007), Osip Mandel’stam, 2 tram (Comma 22, 2014) e Olga Se- dakova, Mi trasformo (Caissa Edi- tore, 2020). La sua produzione in versi, avviata con la plaquette Tendente a 1 (Colpo di Fulmine Edi-zioni, 1996, presentazione di Milo De Angelis), comprende i seguenti libri: Il cuoio della voce (Voland, 2004), A.B.C. Chievo (Passigli, 2018, prefazione di Massimo Raffaeli), Versioni di me medesimo (Transeu-ropa, 2014, postfazione di Andrea Afribo) e Residenza Fittizia (Mar-cos y Marcos, 2019, presentazione di Fabio Pusterla).